INVECCHIAMENTO CUTANEO E 5 STRATEGIE UTILI
INVECCHIAMENTO CUTANEO
L’invecchiamento cutaneo è l’insieme di tutte le modifiche istologiche e fisiologiche a carico della pelle che si verificano con il passare del tempo. Ci sono una infinità di fattori che prendono parte all’invecchiamento cutaneo e riguardo due processi distinti: il chronoaging e il photoaging.
INVECCHIAMENTO CUTANEO: Il chronoaging
L’invecchiamento cutaneo tempo-dipendente, definito più precisamente con il termine “chronoaging”, è tipico di tutte le nostre cellule ed è mediato dall’azione dei geni, dal metabolismo cellulare, dal livello di stress ossidativo e dalle variazioni ormonali.
Invecchiamento cutaneo: I telomeri
La nostra conformazione genetica determina le basi su cui poggia la vitalità delle nostre cellule e dei nostri tessuti. Il patrimonio genetico influenza quindi la capacità di proliferazione cellulare, la quale è strettamente correlata alla qualità e alla lunghezza dei telomeri. I telomeri sono lunghe sequenze di DNA poste alle estremità dei cromosomi che hanno il compito di protegge questi ultimi da qualsiasi tipo di danno o di alterazione. Il cromosoma è un elemento importantissimo presente nel nucleo di tutte le nostre cellule e che ha funzione di contenere il DNA.
I telomeri tendono ad accorciarsi, in modo fisiologico, ad ogni divisione cellulare; tuttavia ci sono tantissimi fattori negativi che aumentano la velocità con cui i telomeri si accorciano. Più i telomeri si riducono e maggiore sarà il danno a carico del nostro patrimonio genetico.
Diete scorrette, stress ossidativo marcato, alterazioni ormonali, fumo di sigaretta, smog e consumo di alcool sono tutti fattori che determinano un più rapido accorciamento dei telomeri. Invece si è notato che la restrizione dietetica e la dieta vegetariana focalizzata sull’utilizzo di cibi integrali e a basso contenuto di zuccheri semplici, favoriscono l’allungamento dei telomeri.
Invecchiamento cutaneo: i prodotti finali della glicazione
Il ruolo dell’alimentazione è fondamentale per ridurre l’impatto dell’invecchiamento cutaneo; infatti il consumo eccessivo di zuccheri semplici stimola la formazione dei prodotti finali della glicazione avanzata, ovvero gli AGE. Gli AGE sono molecole che hanno origine dal legame tra gli zuccheri semplici e le proteine; in particolare quando si formano queste sostanze si ha la perdita della funzionalità della proteina stessa.
I fenomeni di glicazione tendono a colpire le proteine a lunga emivita come l’elastina e il collagene di tipo IV che sono tipicamente presenti nel tessuto cutaneo. La radiazione solare accentua fortemente la glicazione e così pure il consumo eccessivo di cibi fritti e di carne si traduce con un aumento dei livelli plasmatici di prodotti finali della glicazione.
Invecchiamento cutaneo: Gli ormoni
La pelle è governata dall’azione degli ormoni e in modo particolare dagli androgeni, dagli estrogeni e dai progestinici.
Durante i processi di invecchiamento si assiste ad una sempre più ridotta produzione di ormoni da parte dell’organismo e quindi anche la pelle subisce delle potenziali conseguenze.
L’applicazione topica di estrogeni e progestinici può favorire la sintesi di alcuni tipi di proteine, migliorare l’idratazione, incrementare l’elasticità cutanea e ridurre i processi infiammatori. Tuttavia, a differenza di quanto decantano in molti, al giorno d’oggi si conosce ancora molto poco sull’attività cutanea degli ormoni e soprattutto dei loro potenziali effetti collaterali.
INVECCHIAMENTO CUTANEO: Il photoaging
L’invecchiamento cutaneo provocato dai danni della radiazione solare è definito con il termine di photoaging. Questo tipo di fenomeno interessa solo le aree esposte al sole e quindi il viso risulta la regione corporea più colpita.
Il danno solare provoca delle modifiche incredibili su tutta l’impalcatura proteica e cellulare della pelle; in particolare la radiazione UVA è capace di colpire il derma mentre la radiazione UVB provoca gravi infiammazioni a carico dell’epidermide.
Con il photoaging si assiste ad un aumento della proliferazione dei fibroblasti nel derma ma sia la loro struttura che la loro funzionalità appaiono compromesse. I processi infiammatori destabilizzano in modo molto marcato la sintesi proteica e riducono la capacità di trattenere acqua negli strati vitali della pelle.
Le conseguenze del danno solare non sono quindi solo estetiche ma risultano ben più gravi in quanto la radiazione solare è la principale causa dello sviluppo dei tumori cutanei; infatti i raggi UV provocano mutazioni a carico del DNA ed un aumento dello stress ossidativo.
Invecchiamento cutaneo: Prevenire è meglio che curare
È quindi essenziale proteggere sempre la pelle dal sole con una opportuna protezione solare e con creme capaci di ridurre lo stress ossidativo a carico dell’epidermide.
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INVECCHIAMENTO CUTANEO: Un aiuto dalle piante medicinali e dalle sostanze nutritive
Tutti i composti polifenolici naturali possono essere di aiuto per migliorare le caratteristiche della pelle e ridurre i fenomeni legati all’invecchiamento. I flavonoidi, per esempio, possono inibire l’attivazione del NF-Κb (fattore nucleare kappa B) e ridurre l’entità dei processi infiammatori. I flavonolignani (es. silimarina) possono inibire la degradazione delle proteine cutanee, svolgere un ruolo antiossidante e rallentare il foto-invecchiamento.
Di seguito ho riassunto i risultati dei principali studi clinici sull’invecchiamento cutaneo con l’utilizzo di piante medicinali e sostanze nutritive. Naturalmente questi risultati hanno il solo scopo informativo in quanto non sono ammessi claim specifici sull’invecchiamento cutaneo per queste sostanze.
Invecchiamento cutaneo: Citrus sinensis
In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, condotto su 110 individui, è stato dimostrato che l’assunzione giornaliera di 100 mg di estratto di arancia rossa per 8 settimane può:
- migliorare la resistenza della pelle alla radiazione solare
- incrementare la barriera antiossidante cutanea
- migliorare i parametri dell’idratazione della pelle (riduzione della TEWL, aumento dell’idratazione superficiale)
- Migliorare l’elasticità cutanea
- Svolgere un ruolo schiarente
L’arancio è un albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae ed originario del sud-est asiatico; il principale produttore mondiale di arance è il Brasile con oltre 16.700.000 tonnellate all’anno. La droga è costituita dai frutti; l’estratto di arancia rossa è composto da antociani, acidi idrossicinnamici, flavonoidi e vitamina c.
Invecchiamento cutaneo: Panax ginseng
Il Panax ginseng è una pianta perenne della famiglia delle Araliaceae, originaria dell’Asia minore ed utilizzata nell’ambito della medicina popolare da oltre 5000 anni. La droga è costituita dalle radici della pianta le quali contengono principalmente saponine triterpeniche, denominate ginsenosidi.
L’estratto di ginseng è capace di modulare i livelli delle metalloproteasi, incrementando l’elasticità (nuova deposizione di collagene di tipo I) e il contenuto di acqua nella pelle; inoltre mostra attività antinfiammatoria sopprimendo la liberazione del TNF-α e dell’IL-8. Il ginseng è capace di svolgere un ruolo schiarente in quanto il ginsenoside Rf è capace di inibire la melanogenesi indotta dalla radiazione UV.
L’utilizzo topico dell’estratto di ginseng mostra capacità riepitelizzante, stimolando la guarigione delle ferite.
Invecchiamento cutaneo: Il ruolo del collagene
Una revisione sistemica condotta su 19 studi clinici per un totale di 1125 partecipanti di età compresa tra i 20 e i 70 anni, ha dimostrato che l’integrazione di collagene idrolizzato può migliorare l’idratazione, l’elasticità e i segni dell’invecchiamento dopo 90 giorni di assunzione.
In particolare uno studio clinico prospettico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e condotto su 36 individui per 4 settimane, ha dimostrato che l’assunzione di 5 g al giorno di collagene idrolizzato può migliorare l’elasticità cutanea.
Sebbene questi studi indichino che il collagene idrolizzato possa rivelarsi una strategia vincente per contrastare l’invecchiamento, non è ancora chiaro se, a parità di costo/risultato, questo trattamento risulti interessante.
Invecchiamento cutaneo: Il ruolo della luteina come agente foto-protettivo
La luteina è un carotenoide antiossidante, appartenente al gruppo delle xantofille, che si trova in grande concentrazione nel tessuto retinico dell’occhio. In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e condotto su 30 pazienti, è stato dimostrato che l’assunzione giornaliera di 20 mg di luteina per tre mesi, aumenta del 22% il potenziale foto-protettivo della pelle ma non migliora la rigenerazione cutanea.
Invecchiamento cutaneo: Il metilsulfonilmetano (MSN)
Il metilsulfonilmetano è un composto a base di zolfo utilizzato per favorire il benessere delle articolazioni, dei capelli e delle unghie. Uno studio clinico condotto su 20 partecipanti ha dimostrato che l’assunzione di 1 o 3 g al giorno di MSN per 16 settimane può ridurre sensibilmente l’invecchiamento cutaneo migliorando l’aspetto delle rughe. La dose di 3 g/die è risultata più efficace rispetto alla dose di 1 g/die di MSN.
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DOTT. MICHELE MOGGIO
Laurea Specialistica in Farmacia
Master in Naturopatia e Terapie Complementari
Bibliografia:
Invecchiamento cutaneo
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