NUTRIZIONE E CHIMICA DEGLI ALIMENTI

Dieta vegetariana pro e contro

dieta vegetariana pro e contro

Dieta vegetariana pro e contro

La dieta vegetariana si differenzia per sia per l’ideologia che per il tipo di alimenti consumati dal paziente. Di conseguenza esistono diversi tipi di dieta vegetariana. In questo post troverai i concetti fondamentali su cui lavorare per perfezionare il proprio regime alimentare vegetariano.

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    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: A quale dieta vegetariana appartieni?

    La dieta vegetariana si differenzia per sia per l’ideologia che per il tipo di alimenti consumati dal paziente. Di conseguenza esistono diversi tipi di dieta vegetariana:

    • Latto-ovo-vegetariani
      E’ una dieta di tipo misto che esclude solo la carne ma non i prodotti di origine animale (es. latte, derivati del latte, uova, ecc.). Nella dieta latto-ovo-vegetariana sono ammessi inoltre il miele, le alghe ed i funghi. Di norma dal punto di vista nutrizionale non si riscontrano deficit alimentari.
    • Latto-vegetariani
      I latto-vegetariani rappresentano la maggior parte dei soggetti che segue un regime alimentare di tipo vegetariano. In questo caso vengono escluse, oltre alla carne, anche il pesce e le uova. Normalmente non si osservano deficit alimentari in questa categoria di individui.
    • Vegetariani puri (vegani)
      I vegani si nutrono in via esclusiva di prodotti di origine vegetale ed eliminano dalla loro alimentazione la carne, il pesce e tutti i prodotti derivati di origine animale (es. latticini, formaggi, uova, ecc.).
    • Altre tipologie
      Oltre alle diete vegetariane precedentemente considerate, esistono molti altri protocolli ancora più restrittivi. Di norma un individuo si avvicina a queste “diete” per religione, per filosofia di vita o per scelte puramente personali. Possiamo annoverare in questa categoria: i crudisti vegetariani, i crudisti vegani ed i fruttariani.
    dieta vegetariana pro e contro
    Dieta vegetariana pro e contro

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: Linee guida generali

    In genere la dieta vegetariana (non stretta) ha caratteristiche quasi sovrapponibili ai modelli alimentari proposti dagli organismi internazionali, quali FDA e la WHO.

    Molti studi epidemiologici hanno confermato che gli individui vegetariani hanno una minor incidenza di patologie cardio-circolatorie, gastro-intestinali, metaboliche (es. diabete di tipo II) e neoplastiche

    L’assunzione di quantità ottimali di sostanze antiossidanti (es. vitamine, flavonoidi, ecc.) ed un minor apporto di acidi grassi saturi, colesterolo e proteine animali, determina un progressivo miglioramento dello stato di salute.

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO

    Occorre tuttavia precisare che l’approccio dietetico di tipo vegetariano offre numerosi vantaggi solo se l’individuo riesce ad ottenere un bilancio equilibrato di tutti i nutrienti.

    Di seguito vengono riportate le principali linee guida che la Società Americana di Dietologia ha definito per i soggetti che seguono una dieta vegetariana:

    • Consumare un’ampia varietà di alimenti tra cui: cereali, frutta, verdura, legumi, frutta a guscio, semi, derivati del latte o delle uova.
    • Consumare principalmente alimenti integrali di origine biologica.
    • Preferire gli alimenti con un contenuto meno ricco di grassi (es. latte scremato, formaggi freschi). L’apporto di acidi grassi saturi ed insaturi va monitorato attentamente.
    • I vegani devono integrare la loro alimentazione con supplementi di vitamina b12 ed eventualmente di vitamina D.
    • E’ necessario un supplemento di ferro e di vitamina D nei bambini allattati in modo esclusivo al seno.
    • E’ necessario monitorare attentamente l’apporto di grassi nei bambini. Dopo i 2 anni di età è essenziale il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi essenziali (es. noci, avocado, oli, semi, ecc.).

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: Le proteine e gli aminoacidi

    Il valore biologico delle proteine vegetali corrisponde a circa il 70-85% delle proteine animali; quindi la dieta vegetariana, se ben bilanciata, apporta quantità sufficienti sia di proteine che di amminoacidi.

    Tra le fonti principali di amminoacidi essenziali, ricordiamo: l’olio di germe di grano (ricco in fenilalanina, valina, leucina ed istidina), i legumi (ricchi in lisina e treonina), i semi e la frutta a guscio (ricchi in metionina e triptofano) ed i derivati animali (ricchi in isoleucina).

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: I lipidi

    La dieta vegetariana non garantisce in genere un ottimale apporto di acidi grassi; per questo motivo occorre prestare massima attenzione al tipo di alimenti.

    A tal proposito è essenziale prevedere l’utilizzo di vari oli vegetali (es. olio di soia, di girasole, di vinaccioli, di mais, di noci, di semi di lino, ecc.) al fine di assimilare quantità sufficienti di acido linoleico ed acido alfa-linolenico.

    Inoltre per sopperire alla mancanza di acido eicosapentaenoico ed acido docosaesaenoico, è buona norma assumere alghe (es. spirulina, klamath, ecc.) in associazione ai derivati dei semi di lino.

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: VITAMINA B12 e VITAMINA D

    La vitamina B12 non è contenuta in alcun alimento vegetale e la produzione da parte dei batteri intestinali risulta insufficiente per sopperire ai bisogni giornalieri

    Nemmeno il solo consumo di lievito garantisce un apporto sufficiente; pertanto, se necessario, l’individuo vegetariano deve integrare questa vitamina con dei supplementi alimentari.
    I sintomi da carenza si evidenziano solo con il passare del tempo, poiché il corpo umano tende a risparmiare tale vitamina. 

    La carenza conclamata di vitamina b12 provoca: deficit cognitivi/umorali (per degenerazione del sistema nervoso), anemia perniciosa, disturbi del sonno, formicolii, irritabilità, stanchezza, ittero, emicrania e disturbi dell’equilibrio.
    Anche la vitamina D è contenuta in alimenti di origine animale; per questo motivo, dove necessario, è utile assumere degli integratori specifici ed aumentare sensibilmente l’esposizione al sole.

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: Il ferro

    Il ferro è un elemento essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo poiché prende parte a moltissimi processi biochimici, tra cui: metabolismo aerobio, reazioni di ossidoriduzione, reazioni di detossificazione e di sintesi enzimatica.

    Un uomo adulto di 75 kg contiene mediamente 4 g di ferro. Il 60% di questo minerale si trova nell’emoglobina e nella mioglobina, circa un quarto è stoccato nel fegato e nella milza sotto forma di ferritina e transferrina (proteine di deposito e di veicolazione del ferro), il restante è contenuto in vari enzimi (es. citocromi, catalasi, perossidasi, ecc.).

    Nonostante il ferro sia un minerale presente in grandi quantità in natura, è molto difficile assimilarlo; infatti solo una piccolissima parte del ferro contenuto negli alimenti (circa 1/10) viene assorbito dalla mucosa intestinale. Il ferro, per essere acquisito, deve subire una serie di processi biochimici a livello dello stomaco: solubilizzazione, ionizzazione a pH acido e successiva chelazione.

    Composti quali l’acido ascorbico (vitamina C), gli zuccheri e gli amminoacidi promuovono l’assorbimento del ferro poiché tendono a diminuire il pH dei succhi gastrici

    Invece i tannini, i polifenoli, i fosfati e i derivati dell’acido fitico (es. inositolo esafosfato –contenuti in molte verdure a foglia verde) riducono drasticamente l’acquisizione del ferro poiché formano dei complessi che ne impediscono l’assorbimento.

    Anche gli individui che hanno subito una resezione gastrica oppure i malati affetti da ipocloridria o acloridria (ridotta o assente produzione di acido cloridrico da parte delle cellule secretive dello stomaco) non assorbono correttamente questo importante minerale.

    Il fabbisogno giornaliero è di circa 10 mg per gli uomini e di 15 mg per la donna.

    La carne ed il pesce rappresentano i principali alimenti che contengono ferro in forma altamente assimilabile (ferro eme); tuttavia discrete fonti di ferro sono anche i funghi, la frutta secca, il germe di grano, le alghe ed i legumi.
    Nonostante la maggior parte del ferro sia riutilizzata da parte dell’organismo, ogni giorno circa 1 mg viene perso attraverso le feci, l’urina e la desquamazione cutanea; per questo motivo è essenziale controllare periodicamente, attraverso alcuni parametri del sangue (ferro, ferritina, transferrina, emocromo con formula), una possibile carenza di questo oligoelemento.

    DIETA VEGETARIANA PRO e CONTRO: Iposideremia

    Le principali cause di iposideremia (ridotto contenuto di ferro nel sangue) sono: il diminuito assorbimento di ferro (es. diete non equilibrate, terapie farmacologiche, diarrea cronica, infiammazioni intestinali, sindromi da malassorbimento) oppure la perdita aumentata di ferro (es. emorragie, mestruazioni abbondanti, allattamenti prolungati). Si stima in occidente circa il 3% degli uomini ed il 20/50% delle donne siano affetti da iposideremia.

    Una dieta vegetariana non equilibrata (oppure non controllata) può generare, con il passare del tempo, un’anemia microcitica sideropenica per deplezione parziale o totale delle riserve di ferro.

    L’individuo vegetariano, specie se donna, deve prestare massima attenzione al tipo e alla quantità di alimenti che assimila ogni giorno per ridurre al minimo la deficienza di ferro.

    In generale è opportuno incrementare i prodotti di origine animale (es. uova) e ridurre i cibi ricchi di fibre (es. cereali); oppure, nel caso dei vegani, assimilare più alghe, frutta secca o germe di grano.

    Le anemie ferro-carenziali sono caratterizzate da spossatezza, pallore, dispnea, cardiopalmo, capogiri, irritabilità, sonnolenza post-prandiale, disturbi dell’umore, disturbi del sonno, facilità alle infezioni e dimagrimento.

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    DOTT. MICHELE MOGGIO

    Laurea Specialistica in Farmacia
    Master in Naturopatia e Terapie Complementari

    Bibliografia:

    Dieta vegetariana pro e contro

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