DIAGNOSTICA

DENSITOMETRIA OSSEA (MOC)

 

Parola chiave: Densitometria ossea (MOC)

Tempo di lettura: 4 minuti

DENSITOMETRIA OSSEA (MOC)

La misura delle variazione di densità del tessuto osseo è un parametro essenziale per valutare il grado di mineralizzazione del nostro scheletro.
L’osso è composto da una struttura proteica sulla quale vengono depositati alcuni sali minerali per migliorarne le caratteristiche morfologiche. I più importanti tra questi elementi sono il calcio ed il fosforo.
L’osso è quindi un tessuto vivo, riccamente vascolarizzato e soggetto ad un perenne ciclo di rigenerazione e di distruzione. Le cellule deputate alla sua rigenerazione sono denominate “osteoblasti”, mentre quelle deputate al riassorbimento sono denominate “osteoclasti”.
Durante l’invecchiamento oppure a seguito di particolari condizioni (es. la menopausa, disordini metabolici, cattiva alimentazione) gli osteoblasti perdono gradualmente le loro funzioni.
A seguito di questi eventi, l’equilibrio tra la sintesi e la distruzione di tessuto osseo viene meno. Lo scheletro inizia a perdere resistenza e densità; si instaura una condizione patologica definita osteoporosi.

La densitometria ossea (MOC) è un esame che permette di diagnosticare l’osteoporosi e monitorarne l’evoluzione con il passare del tempo.

L’esame è molto veloce (max. 5 min.), non è invasivo e non richiede alcuna preparazione.
Tra le varie apparecchiature fino ad oggi disponibili, la densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x (DEXA) è considerata il Gold Standard per la diagnosi ed il monitoraggio di osteopenie ed osteoporosi.

Il risultato densitometrico del paziente, indicato con l’acronimo BMD (grammi/cm²), viene confrontato con:

  • i valori medi dei soggetti adulti sani, dello stesso sesso e di età compresa tra i 25 ed i 30 anni (T-SCORE)
  •  i valori medi dei soggetti di pari età e stesso sesso (Z-SCORE)

Valori di T-SCORE compresi tra +1 e -1 indicano una struttura ossea normale.

Secondo le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si parla di:

  • OSTEOPENIA per valori inferiori a -1
  • OSTEOPOROSI per valori inferiori a -2,5

Il termine Z-SCORE è un parametro più complesso e di esclusiva interpretazione specialistica. Esso permette di valutare in modo più preciso il rischio di fratture nei successivi 10 anni dall’indagine.
Nel caso delle vertebre, la frattura è definita come una riduzione di 4 mm o 15% dell’atezza globale del corpo vertebrale o dell’altezza anteriore o media rispetto a quella posteriore.

Dott. Michele Moggio
Laurea Specialistica in Farmacia
Master in Naturopatia e Terapie Complementari

Articoli correlati:

VOXAL CORPORATION

Link esterni:

Ministero della Salute – Osteoporosi | La probabilità di ammalarsi di osteoporosi aumenta con l’aumentare dell’età fino a colpire una donna su tre e un uomo su cinque

 

Centri di diagnostica in Trentino:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *