DEMODEX: PROBABILMENTE NON SAI CHE QUESTI ACARI VIVONO SULLA TUA PELLE
Mentre state leggendo questo articolo, centinaia se non migliaia di piccoli acari vermiformi stanno passeggiando e banchettando allegramente sulla vostra pelle.
I demodex sono un genere di acari specie-specifici, commensali obbligati ed ubiquitari, di piccole dimensioni (0,2-0,4 mm), che vivono sia sulla superficie della pelle che all’interno delle ghiandole sebacee della maggior parte dei mammiferi.
Dal punto di vista tassonomico esistono oltre 70 specie di demodex; nella tabella 1 sono riportate quelle principali. In genere sulla pelle degli esseri umani se ne ritrovano principalmente di due tipi: il demodex folliculorum (che staziona in genere nei pori e nei follicoli piliferi) e il demodex brevis che colonizza le ghiandole sebacee.
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Tab. 1 – Specie di acari demodex
Il demodex folliculorum fu scoperto per la prima volta nel 1841 e poi identificato come acaro nel 1842 dal dermatologo Karl Gustav Theodor Simon. Nel 1844 venne invece identificato l’entozoon folliculorum, successivamente denominato demodex brevis.
Il demodex folliculorum è lungo circa 0,3-0,4 mm mentre il demodex brevis è lungo 0,2-03 mm. Entrambi sono costituiti da:
– una testa, detta gnatostoma, dotata di occhi ed uncini per aggrapparsi alla pelle
– un corpo vermiforme più o meno allungato da cui spuntano dalle 6 (nelle larve) alle 8 (negli adulti) paia di zampette.
Sia il demodex folliculorum che il brevis hanno un ciclo vitale della durata di 14-16 giorni che prevede diversi stadi di crescita (tab. 2). In genere una femmina di demodex depone circa 25 uova nei follicoli piliferi.
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Tab. 2 – Stadi di crescita degli acari demodex
Entrambi questi acari colonizzano principalmente la pelle del viso nelle regioni a maggior presenza di ghiandole sebacee (es. naso, pieghe naso-labiali, palpebre, guance, fronte). Sia il demodex folliculorum che il demodex brevis fanno parte della flora microbiologica cutanea e generalmente non destano alcun problema per l’essere umano.
In conduzioni fisiologiche, la concentrazione di acari demodex tende ad aumentare con l’avanzare dell’età. Individui di età superiore ai 70 anni possono presentare colonie da 1000 a 2000 acari. Tuttavia in situazioni particolari, per esempio negli individui immunocompromessi, malnutriti o affetti da patologie (es. diabete, rosacea, neoplasie, blefariti, ecc.), il numero degli acari demodex può essere elevato anche in età giovanile con 10-20 demodex per cm2 contro 1 o 2 demodex per cm2 nei soggetti sani.
L’elevata concentrazione di demodex o l’ipersensibilità della nostra pelle a questi acari possono scatenare delle reazioni infiammatorie anche gravi. Tra queste condizioni patologiche, tipicamente definite demodicosi, possiamo annoverare:
– Le sindromi rosaceiformi papulo pustolose (Fig. 1)
– Le dermatiti periorali
– Le blefariti croniche
Fig. 1 – Sindrome rosaceiforme demodetica
Dal punto di vista eziologico, l’attività infiammatoria del demodex dipende in gran parte dalla capacità di questo acaro di liberare, dopo la sua morte, tutto quello che ha accumulato nel corso della sua vita. Infatti gli acari demodex non eliminano gradualmente le scorie del loro metabolismo ma le raccolgono nell’opistosoma, ovvero nel loro addome. Tra queste sostanze sono presenti anche alcuni tipi di batteri, come il bacillus oleronius, che sono correlati allo sviluppo della rosacea papulo pustolosa e dell’acne.
MA COME SI FA A SCOPRIRE LA PRESENZA DEL DEMODEX SULLA PELLE?
Semplice…..basta eseguire un vetrino cutaneo!
Prima di procedere con l’analisi, occorre avere a disposizione alcuni strumenti:
– nastro adesivo trasparente
– forbici
– vetrini per microscopia
– un microscopio ottico
Esistono differenti metodiche per riuscire a valutare la presenza dei demodex sulla propria pelle. Tra queste, forse la più semplice, consiste nel prelevare un campione del materiale presente sullo strato corneo con un semplice nastro adesivo trasparente.
- Si preparano dei pezzi di nastro adesivo lunghi circa 5 cm e si applicano in prossimità delle guance, della fronte e nelle aree ad alta concentrazione di ghiandole sebacee. In caso di rosacea papulo pustolosa, consiglio di applicare il nastro a livello delle lesioni infiammatorie, facendo fuoriuscire un po’ di materiale sieroso presente all’interno delle pustole.
- Si tampona delicatamente in modo da far aderire perfettamente il nastro e lo si lascia in posa per un periodo di tempo opportuno. Il tempo di adesione dipende molto dalle caratteristiche della pelle, possono essere necessari pochi minuti fino ad un massimo di 20-30 minuti.
- Si toglie il nastro adesivo e lo si applica sul vetrino per microscopia, facendo attenzione di farlo aderire perfettamente alla superficie di vetro.
- Si inizia l’analisi al microscopio partendo con ingrandimenti minimi (10x) per poi passare a quelli mediamente superiori (20-40x). Questo permette di visualizzare sia i demodex adulti (Fig. 2) che le larve del parassita.
Fig. 2 – Demodex folliculorum
Se vuoi avere maggiori informazioni su come eseguire la ricerca dei Demodex, ti invito a guardare questo video.
Bibliografia:
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