DIAGNOSTICA

COME MISURARE LA PRESSIONE ARTERIOSA?

COME MISURARE LA PRESSIONE ARTERIOSA

La misurazione della pressione arteriosa è un elemento essenziale per la valutazione clinica dell’ipertensione sia dal punto di vista della diagnosi che per monitorare l’efficacia della terapia farmacologica.

Prima di iniziare la procedura occorre però seguire le indicazioni del protocollo di base per la corretta analisi della pressione sanguigna. Questo protocollo prevede delle indicazioni sia per l’operatore che per il paziente (tab. 1).

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Tab. 1 Indicazioni per la corretta misurazione della pressione sanguigna

PROCEDURA DI MISURAZIONE CON IL METODO AUSCULTATORIO

Si utilizza lo sfigmomanometro (uno strumento costituito da un bracciale e da un fonendoscopio).

Si applica il bracciale sul braccio destro del paziente a livello del cuore, tenendolo a distanza di 2-3 cm dalla spalla e dal gomito (Fig. 1).
Nota: In questa foto si usa il braccio sinistro SOLO per comodità nell’eseguire la mappatura fotografica.

Posizione corretta del bracciale
Fig. 1 – Posizione corretta del bracciale

Si applica il fonendoscopio sulla piega antecubitale dove decorre l’arteria brachiale (Fig. 2).

Fig. 2 – Posizione corretta del fonendoscopio
Fig. 2 – Posizione corretta del fonendoscopio

Si genera una pressione maggiore di circa 20-30 mmHg rispetto a quella dell’arteria in modo da occluderla (Fig. 3).

Fig. 3 - Aumentare la pressione per occludere l’arteria brachiale
Fig. 3 - Aumentare la pressione per occludere l’arteria brachiale

Si riduce progressivamente la pressione del bracciale di 2-3 mmHg alla volta, percependo il polso del paziente (Fig. 4). Quando compare il primo tono, ovvero il primo battito, questo determinerà il valore della pressione massima o diastolica.

Fig. 4 – Comparsa del primo battito cardiaco
Fig. 4 – Comparsa del primo battito cardiaco

Con la progressiva riduzione della pressione nel bracciale, l’arteria riprenderà il suo normale calibro fino. Alla scomparsa del battito (Fig. 5) cardiaco si determinerà poi il valore della pressione minima o diastolica.

Fig. 5 – Scomparsa del battito cardiaco
Fig. 5 – Scomparsa del battito cardiaco

PROBLEMI CON L’UTILIZZO DEL METODO AUSCULTATORIO

I principali problemi del metodo auscultatorio sono:

– La variabilità individuale: Se si eseguono diverse misurazioni si possono ottenere vari valori di pressione

– L’utilizzo di strumenti non tardati che limitano l’affidabilità dell’analisi

– La limitata accuratezza (es. posizioni non corrette del braccio, analisi frettolose, dimensioni non adeguate del bracciale, ecc.)

– L’effetto del camice bianco (presenza del medico) con aumento transitorio della pressione arteriosa

– L’incapacità dell’orecchio umano di percepire suoni molto bassi e quindi la stima della pressione ne risente.

PROCEDURA DI MISURAZIONE CON IL METODO OSCILLOMETRICO (Apparecchi automatici)

Le procedure generali sono equivalenti a quelle del metodo auscultatorio.

Il metodo oscillometrico risulta più preciso poiché misura le variazioni periodiche di pressione del bracciale. In particolare la ripresa del flusso ematico all’interno dell’arteria brachiale genera delle vibrazioni che vengono percepite e misurate dallo strumento. Queste vibrazioni aumentano progressivamente fino al valore medio di pressione e poi scendono fino al valore di pressione minima. Lo strumento è quindi capace di rilevare la pressione massima e la pressione minima tenendo in considerazione anche il valore di pressione media.

PROBLEMI CON L’UTILIZZO DEL METODO OSCILLOMETRICO

Il metodo oscillometrico non è indicato nei casi di:

– Fibrillazione atriale

– Extrasistolia ventricolare (isolata o complessa)

– Scarsa collaborazione del paziente o nevrosi da misurazione.

Se vuoi avere maggiori informazioni su come misurare la pressione arteriosa, ti invitiamo a guardare il video

Dott. Michele Moggio

Laurea Specialistica in Farmacia

Master in Naturopatia e Terapie Complementari

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