FITOTERAPIA

AZIONE ANTIDEPRESSIVA DELLO ZAFFERANO

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PAROLA CHIAVE: Azione antidepressiva dello zafferano

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AZIONE ANTIDEPRESSIVA DELLO ZAFFERANO

Lo zafferano (Crocus sativus) è un’erba perenne, tipica dell’area del bacino del Mediterraneo (Es. Spagna, Italia) ma coltivata anche in Asia Minore (es. Kashmir) e nelle regioni dell’America Centrale.
Oltre ad essere impiegato come spezia aromatica, lo zafferano viene utilizzato in fitoterapia per:

  •  favorire le mestruazioni (proprietà emmenagoghe)
  •  il trattamento dei processi infiammatori acuti e/o cronici (azione anti-nocicettiva)
  •  ridurre il colesterolo nel sangue (azione ipolipidemica)
  •  migliorare l’ossigenazione dei tessuti cerebrali
  •  favorire l’espettorazione nelle bronchiti (azione bechica)
  • ridurre la progressione delle malattie degenerative a carico dell’occhio (azione antiossidante sulle cellule della retina).

L’azione antidepressiva dello zafferano è nota da molto tempo. Un recente studio scientifico condotto dal Prof. A.A.Noorbalaa dello Psychiatric Research Center, Roozbeh Hospital (Tehran University of Medical Sciences, South Kargar Avenue, Tehran) ha dimostrato che lo zafferano alla concentrazione di 30 mg/die possiede la stessa efficacia clinica del farmaco fluoxetina (20 mg/die) per il trattamento della depressione lieve e moderata.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che la crocina ed il safranale, due principi attivi presenti nello zafferano, sono capaci di modulare la ricaptazione di molti neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e noradrenalina) e quindi migliorare i sintomi della depressione in modo simile ad alcuni farmaci (es. imipramina, fluoxetina).

Dal punto di vista tossicologico sebbene non si conoscano tutti gli effetti collaterali e le interazioni farmacologiche, lo zafferano risulta generalmente sicuro alle dosi normali di utilizzo*. Tuttavia questa pianta medicinale può provocare sanguinamenti (es. ematuria, epistassi, melena, ecc.) se assunta in quantità elevata (> 4 g/die) e risulta mortale alla dose di 20 g. Inoltre lo zafferano non deve essere mai utilizzato durante la gravidanza poiché dotato di azione abortiva (dose abortiva 10 g). Si consiglia pertanto di consultare il proprio medico o il proprio farmacista prima di utilizzare questa pianta medicinale.

*Dosi normali di utilizzo:
Tintura madre: 30 gocce due volte al giorno
Estratto secco: 20 mg/die

Dott. Michele Moggio
Laurea Specialistica in Farmacia
Master in Naturopatia e Terapie Complementari

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Ministero della Salute – In Italia la depressione maggiore e la distimia colpiscono, nell’arco della vita, l’11,2% della popolazione

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