Acqua, limone e miele sono gli ingredienti per realizzare una bevanda che ha riscosso un grande successo nel web. Ma è davvero così salutare bere acqua, limone e miele la mattina a digiuno? Che cosa ci dicono gli studi clinici che sono stati fatti nel corso del tempo? In questo articolo scoprirai tutto quello che devi sapere sulla bevanda preparata con acqua, limone e miele.
ACQUA, LIMONE E MIELE
In pratica questa strategia si basa sull’utilizzo dell’acqua tiepida, del succo di limone ed eventualmente del miele per creare una bevanda che a detta di molti dovrebbe fare addirittura dei miracoli sulla salute umana.
La cosa positiva è che questa bevanda costa poco e quindi non si viene derubati come spesso e volentieri succede da chi vi sviolina una sinfonia di demenze su integratori o prodotti salutistici vari ed eventuali senza considerare minimamente gli studi scientifici.
ACQUA, LIMONE E MIELE AL MATTINO
Per la preparazione della bevanda a base di acqua, limone e miele viene consigliata la seguente formula:
– 1 cucchiaino di miele (Non strettamente necessario poiché utilizzato al solo fine di migliorare il gusto)
– 3 cucchiai di succo di limone
– 1 bicchiere di acqua tiepida (circa 35°C)
Si miscelano gli ingredienti fino ad ottenere una soluzione omogenea; questa famosa bevanda è consigliata la mattina a digiuno prima di colazione, bevendola lentamente a sorsi.
ACQUA, LIMONE E MIELE: BENEFICI?
Molti siti internet di scarsa qualità consigliano la bevanda a base di acqua, limone e miele per il trattamento di molti disturbi.
Infatti secondo quanto riportano le fonti non scientifiche, questa bevanda dovrebbe:
– PULIRE IL COLON
– MIGLIORARE LA STITICHEZZA
– FAVORIRE LA DIGESTIONE
– FAVORIRE LA PULIZIA DEL SISTEMA LINFATICO
– STIMOLARE L’UMORE E LA VITALITÀ
– AGIRE COME DIURETICO
– RENDERE LA PELLE LUCENTE E MORBIDA
– COMBATTERE I PROBLEMI RESPIRATORI PER VIA DELL’ATTIVITÀ ANTIBIOTICA
– RIDURRE IL PESO CORPOREO
– AVERE UNA AZIONE ALCALINA SUL PH URINARIO
– MIGLIORARE IL SISTEMA IMMUNITARIO PER LA PRESENZA DI VITAMINA C
– MIGLIORARE L’IDRATAZIONE E FAVORIRE LE FUNZIONI DELLE SURRENALI
La realtà è ben lontana da tutti questi “incredibili” benefici.
Per esempio la vitamina C è fortemente termolabile e quindi a contatto con l’acqua tiepida tende a degradarsi con estrema facilità. Come vedremo la quantità di vitamina C in 3 cucchiai di succo di limone è già limitata; se poi consideriamo la sua degradazione, la bevanda a base di acqua, limone e miele ha in definitiva una scarsa capacità antiossidante.
SUCCO DI LIMONE: VALORI NUTRIZIONALI
Dal punto di vista dei valori nutrizionali 100 g di succo di limone contengono:
– 92,1 g di acqua
– 1,4 g di carboidrati semplici
– 0,2 g di proteine
– 0 g di grassi
– 30-40 mg di vitamina C
– Tracce di sali minerali
Per quanto riguarda la parte dei composti antiossidanti, ritroviamo:
– Flavonoidi
Flavononi: esperidina, naringina
Flavoni: apigenina, crisoeriolo, diosmetina, luteolina
Flavonoli: isoramnetina, quercetina, rutoside
Diidrossiflavonoli: diidrossiisoramnetina-7-O-rutinoside
– Acidi fenolici
Acido
ferulico
Acido sinapico
Il succo di limone è una bevanda acida con pH intorno al 2,3 e con un contenuto di polifenoli di circa 80 mg ogni 100 ml di succo. Questo valore è inferiore rispetto ad altri tipi di succhi di agrumi come per esempio il succo di mandarino con circa 90 mg e il succo di arancia con oltre 100 mg sempre per ogni 100 ml di succo.
Anche il contenuto di acido ascorbico non è dei migliori in quanto il succo di limone contiene una media di 35-40 mg di vitamina C ogni 100 ml di succo; questo valore è infatti è leggermente più basso confronto a quello del succo di mandarino e del succo di arancia, dove il contenuto di vitamina C è circa 50 mg ogni 100 ml di succo.
SUCCO DI LIMONE: CONSERVAZIONE
Il contenuto di vitamina C tende a diminuire durante i processi di conservazione, specie a temperatura ambiente. Infatti, per preservarne le qualità, sia il frutto che il succo di limone dovrebbero essere conservati a temperature comprese tra 0 e 5°C, proteggendoli da variazioni di umidità.
LE REALI PROPRIETA’ DEL SUCCO DI LIMONE
Ad oggi è molto difficile stabilire con certezza le reali proprietà del succo di limone; di seguito riporterò i principali studi clinici e i risultati che sono stati ottenuti.
SUCCO DI LIMONE: ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE
L’attività antiossidante del fitocomplesso del succo di limone è abbastanza limitata se confronta con quella del succo di mandarino e del succo di arancia. Queste variazioni sono date sicuramente dalle diverse concentrazioni di polifenoli e di vitamina C ma anche da una presumibile maggiore biodisponibilità di composti antiossidanti negli altri succhi.
Naturalmente la parte polifenolica del succo di limone gioca comunque un ruolo importante e determina effetti antinfiammatori, epatoprotettivi e antitumorali come qualsiasi estratto vegetale contenente composti polifenolici. In vitro per esempio il succo di limone inibisce la crescita di molte linee tumorali tra cui alcuni tipi di cellule leucemiche e le cellule di adenocarcinoma mammario.
SUCCO DI LIMONE: EFFETTO IPOGLICEMICO
In uno studio clinico in cross-over si è scoperto che l’assunzione di succo di limone permette di abbassare la risposta glicemica e favorire lo svuotamento dello stomaco con un aumento della secrezione di succo gastrico. Quindi il succo di limone può aiutare nei processi digestivi ma deve essere utilizzato con molta cautela in caso di gastrite, reflusso o ulcere gastroduodenali.
SUCCO DI LIMONE: EFFETTO SULLA CANDIDA ORALE
In un studio clinico condotto su 90 pazienti affetti da HIV è stato scoperto che il succo di limone è capace di ridurre la presenza di candidosi orale dopo un trattamento di 11 giorni.
IL SUCCO DI LIMONE FA DIMAGRIRE?
L’assunzione di 300 ml di una soluzione a base di succo di limone e miele per 4 volte al giorno in condizioni di digiuno ha permesso di ridurre l’indice di massa corporea, la massa grassa, i trigliceridi e il colesterolo totale in modo statisticamente significativo in uno studio clinico condotto su 50 individui.
Un altro studio clinico randomizzato e progettato in parallelo condotto su 112 pazienti iperlipidemici di età compresa tra i 30 e i 60 anni ha valutato la potenziale efficacia del succo di limone se associato all’aglio. In questo caso il gruppo che ha utilizzato 20 g al giorno di aglio più 1 cucchiaio di succo di limone ha avuto una riduzione statisticamente significativa dei lipidi plasmatici, del fibrinogeno e della pressione arteriosa, rispetto al gruppo che usava solo aglio o solo limone.
Nonostante i risultati interessanti, questi studi necessitano comunque di ulteriori conferme con l’esecuzione di studi clinici randomizzati, in cieco e controllati con placebo su un numero molto più grande di individui arruolati. Comunque è presumibile che il limone possa favorire la riduzione dei lipidi plasmatici e migliorare anche l’indice di massa corporea.
SUCCO DI LIMONE: AZIONE NEUROPROTETTIVA
Studi su modello animale hanno inoltre dimostrato che il succo di limone più avere effetti antiossidanti e neuroprotettivi molto interessanti. In particolare si è notato un aumento della conta dei globuli rossi, dei globuli bianchi, dell’emoglobina e delle proteine totali con una riduzione degli enzimi AST e ALT. Inoltre il succo di limone ha permesso di ridurre gli effetti tossici a livello neuronale del glutammato monosodico. Naturalmente questi sono studi su modello animale e quindi necessitano di ulteriori conferme sull’essere umano.
SUCCO DI LIMONE: CALCOLI URINARI
Il succo di limone alla dose di 85 ml al giorno può essere un trattamento efficace in caso di calcoli urinari di calcio in pazienti con ipocitraturia. Si ha ipocitraturia, ovvero una bassa concentrazione di acido citrico nelle urine nel 40-50% dei pazienti con calcoli urinari di calcio. L’acido citrico infatti è importantissimo per limitare la formazione di calcoli di calcio in quanto il citrato lega il calcio e ne impedisce la cristallizzazione.
Anche un altro studio clinico randomizzato in aperto, in cieco condotto su 203 pazienti con recidiva di nefrolitiasi da ossalato di calcio, ha dimostrato che l’assunzione di 60 ml di succo di limone, due volte al giorno, previene lo sviluppo di calcoli da ossalato di calcio. Tuttavia questo tipo di integrazione ha portato ad un aumento dei disturbi gastrointestinali nel corso del tempo e quindi l’aderenza terapeutica si è progressivamente ridotta.
Nonostante queste evidenze positive del succo di limone sulla formazione di calcoli di calcio, uno studio prospettico cross-over condotto su 21 pazienti trattati con limonata o citato di potassio ha dimostrato che la limonata non ha migliorato i livelli di citrato urinario e non ha modificato il pH urinario. Il citrato di potassio ha invece migliorato i livelli di citrato urinario e il pH urinario. L’unica nota positiva è che la limonata ha favorito la produzione di urina.
In definitiva sebbene ci siano studi clinici che dimostrino che il succo di limone a determinati dosaggi possa prevenire la formazione di calcoli di calcio, ad oggi mancano studi clinici su larga scala e quindi è un po’ una forzatura dare per assodato che il succo di limone possa ridurre al 100% la formazione di calcoli di calcio. Ma anche ipotizzando che questo fosse vero, sarebbe necessario pensare allo sviluppo di formulazioni per uso orale con minor rischio di gastrolesività e soprattutto valutare che queste formulazioni siano realmente efficaci.
SUCCO DI LIMONE: PH URINARIO
La famosa azione alcalina del succo di limone sulle urine è ancora una leggenda metropolitana perché ad oggi non ci sono molti studi clinici che hanno preso in considerazione questa cosa. Uno studio prospettico in cross-over in cieco, condotto su 12 individui ha dimostrato che l’assunzione di 2 litri di limonata al giorno non modifica il pH urinario.
Tuttavia uno studio clinico condotto su 1 partecipante, al quale è stato fatto assumere 300 ml di succo di limone 3 volte al giorno, ha costatato un lieve incremento del pH urinario e in modo particolare è passato da 6,7 a 6,9.
SUCCO DI LIMONE: AZIONE DIURETICA
In uno studio clinico su modello murino sembra che il succo di limone svolga un lieve effetto diuretico. Sebbene non ci siano studi sull’uomo, alcuni ricercatori sostengono che il succo di limone possa essere di aiuto per favorire la riduzione della pressione sanguigna.
Ad oggi si è ben lontani dal poter dichiarare, come fanno alcuni geni del marketing, che il succo di limone sia dotato di attività diuretica poiché mancano studi clinici. Anzi, alcuni studi clinici hanno smentito l’azione ipotensiva del succo di limone.
Il mio consiglio come sempre è quello di analizzare caso per caso, quindi valutate se l’utilizzo del succo di limone, nel vostro caso specifico sotto controllo medico, apporti o meno benefici sulla pressione sanguigna.
SUCCO DI LIMONE: ANTIBIOTICO NATURALE?
Uno studio in vitro ha dimostrato che l’associazione tra succo di limone e miele svolge un ruolo antibatterico nei confronti dello Streptococcus pneumoniae e dello Streptococcus pyogenes che sono dei batteri abbastanza pericolosi poiché possono provocare gravi infezioni tra cui quelle del tratto respiratorio. Naturalmente l’attività antibatterica del succo di limone e del miele è ben lontana da quella degli antibiotici; tuttavia potrebbe essere interessante una loro associazione durante i trattamenti farmacologici sotto controllo medico. Questo perché si potrebbe favorire l’attività antibiotica e apportate tutta una serie di nutrienti antiossidanti al corpo umano.
Sempre nell’ambito dell’attività biocida è interessante sottolineare che il succo fresco di limone inibisce fortemente la crescita del vibrione del colera e quindi potrebbe rivelarsi un’arma interessante e anche a basso costo per disinfettare alimenti contaminati. Sono stati fatti diversi studi per valutare l’attività biocida anche sull’acqua contaminata ed è stato scoperto che il succo di limone agisce come biocida naturale ma che la sua efficacia è fortemente ridotta se l’acqua risulta alcalina.
Ecco quindi che non è tutto così semplice ed immediato come ci fanno credere i maghi del marketing; il succo di limone è dotato di azione antimicrobica ma le sue reali potenzialità, i suoi dosaggi e anche i suoi potenziali effetti collaterali sono ben lontani dall’essere compresi pienamente sull’uomo.
ACQUA, LIMONE E MIELE
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DOTT. MICHELE MOGGIO
Laurea Specialistica in Farmacia
Master in Naturopatia e Terapie Complementari
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